H) Costruiti condizionali interrogativi e imperativi



 

Tutti i periodi ipotetici presi in considerazione finora presentano una apodosi dichiarativa, ma è possibile trovare costrutti la cui apodosi è una proposizione interrogativa o imperativa. Nel caso dell'in­terrogativa si trovano le possibilità di concordanza di modi e Tempi viste fin qui, sia per le interrogative polari sia per le interrogative argomentali:

(58) a. Se vinci alla lotteria, comprerai un'auto nuova?

b. Se vincessi alla lotteria, compreresti un'auto nuova?

 c. Se avessi vinto alla lotteria, avresti comprato un'auto nuova?

(59) a. Se vinci alla lotteria, cosa farai con i soldi?

b. Se vincessi alla lotteria, cosa faresti con i soldi?

c. Se avessi vinto alla lotteria, cosa avresti fatto con i soldi?

Nel caso dell'imperativa, la protasi può essere solo all'indicativo, o al congiuntivo imperfetto:

(60) a. Se hai bisogno di me, chiamami a casa.

 b. Se avessi bisogno di me, chiamami a casa.

 c. Se avessi avuto bisogno di me, chiamami a casa.

 

Periodi ipotetici di questo tipo possono essere espressi anche come «pseudocoordinazioni», con la protasi realizzata da una doman­da. In questo caso, fermo restando l'impiego delle forme dell'imperativo nell'apodosi, nella domanda si può trovare solo l'indicativo:

(61) a. Hai bisogno di me? Chiamami a casa.

b. Avessi bisogno di me? Chiamami a casa.

c. Avessi avuto bisogno di me? Chiamami a casa.

 

Esistono alcuni costrutti introdotti dall'operatore di subordinazio­ne se che non sono necessariamente «ipotetici» né «condizionali», in quanto non presentano contenuti proposizionali ipotizzati, ma «sicu­ramente veri» (o «sicuramente falsi»), e fra i contenuti proposizionali di protasi ed apodosi non esiste in genere alcun reale rapporto di «condizione-conseguenza»: si tratta dei costrutti «bi-affermativi», e dei costrutti «bi-negativi».

 

Un costrutto «bi-negativo» è caratterizzato da una apodosi dal contenuto proposizionale patentemente falso, e da una concordanza generalmente all'indicativo:

(62) a. Se tu giochi bene a tennis, io sono Ivan Lendl.

 b. Se tu giocassi bene a tennis, io sarei Ivan Lendl.

 c. Se tu avessi giocato bene a tennis, io sarei stato Ivan Lendl.

(63) a. Se Piero è forte a scacchi, io sono Gorbaciov.

b. Se Piero fosse forte a scacchi, io sarei Gorbaciov.

 c. Se Piero fosse stato forte a scacchi, io sarei stato Gorba­ciov.

 

Fra il contenuto proposizionale della protasi equello dell'apodosi può esistere, ma non necessariamente, un qualche collegamento di tipo logico: infatti in (62a) si può ricostruire un paragone del tipo «Se il tuo modo di giocare a tennis si può definire 'buono', allora il mio modo può essere com­parato a quello di un campione», ma in (63a) non è assolutamente possibi­le, o è comunque poco naturale, instaurare un collegamento logico tra l'abi­lità di qualcuno a scacchi e la (falsa) identità del parlante con il premier sovietico.

Il meccanismo di questi costrutti si basa sulla semantica del pe­riodo ipotetico: «se p, q» —» «pVero E qVero» (O «pFalso E q falso»)- Un costrutto condizionale viene in genere interpre­tato, grazie all'inferenza sollecitata, come bicondizionale, il che si­gnifica che i contenuti proposizionali di protasi ed apodosi possono essere o entrambi veri o entrambi falsi; in un costrutto «bi-negativo» la falsità del contenuto proposizionale dell'apodosi si riflette, in base alla parte tra parentesi dello schema appena visto, sul contenuto pro­posizionale della protasi, che risulta così anch'esso falso:

(64) È falso che io sia Ivan Lendl, e(quindi) è falso che tu giochi bene a tennis.

(65) È falso che io sia Gorbaciov, e (quindi) è falso che Piero sia forte a scacchi.

Infatti i costrutti di questo tipo sono di solito utilizzati per esprimereun parere sarcastico sulla falsità del contenuto proposizionale dellaprotasi, enunciato o proposto dall'interlocutore:

 

(66) Se lei è un poliziotto, mia moglie è Sofia Loren.

 

La coloritura sarcastica deriva, oltre che dall'accostamento di due contenuti proposizionali che non hanno necessariamente a che fare l'uno con l'altro, anche dall'inserimento di un contenuto proposizio­nale patentemente falso in uno schema di concordanza (l'indicativo) il cui valore semantico è la segnalazione di «possibile verità».

 

Un effetto molto simile, anche se non identico, a quello dei costrutti «bi-negativi» veri e propri si ottiene con una apodosi all'imperativo, nor­malmente interpretata come sfida che non sarà raccolta:

(67) Se sei un bravo cuoco, preparami subito un filetto al pepe verde!

(68) Se lei è un poliziotto, mi mostri subito la sua tessera di riconoscimen­to!

Il meccanismo è lo stesso illustrato sopra, ma con un passaggio logico in più: se la sfida non viene raccolta, ciò significa che lo sfidato non è in gra­do di realizzare il contenuto proposizionale dell'apodosi, e che quindi non si trova nelle condizioni ipotizzate dalla protasi.

Un'altra possibilità è costituita dall'uso di un'apodosi interrogativa, che presupponga un contenuto proposizionale in contrasto con quello della pro­tasi:

(69) Se ha preparato per tre mesi questo esame, perché non sa rispondere ad una domanda così semplice?

Lo scopo dell'apodosi interrogativa non è principalmente quello di otte­nere una risposta, quanto quello di comunicare che il candidato «non sa rispondere ad una domanda semplice», e che (quindi) «non si è preparato per l'esame».

 

Un costrutto «bi-affermativo» presenta invece come contenuti proposizionali della protasi e / o dell'apodosi fatti comunemente noti come veri, che fanno parte delle conoscenze comuni condivise, e so­no quindi «presupposti pragmaticamente». Proprio per questo pos­sono comparire solo con concordanza all'indicativo (il valore seman­tico della combinazione «congiuntivo-condizionale» è infatti la segna­lazione della «possibile falsità» dei contenuti delle due proposizioni:

(70) a. Se la situazione nel Golfo Persico è critica, quella dei campi

profughi di Gaza non è certo allegra.

 b. *Se la situazione nel Golfo Persico fosse critica, quella dei campi profughi di Gaza non sarebbe certo allegra.

 c. "Se la situazione nel Golfo Persico fosse stata critica, quella dei campi profughi di Gaza non sarebbe stata certo allegra.

 

Come nei «bi-negativi», anche in questo tipo di costrutti non esi­ste necessariamente un rapporto di «condizione-conseguenza» fra i contenuti proposizionali di protasi ed apodosi; in genere si instaura un rapporto di semplice correlazione o collegamento, come in (70a), o un rapporto che può essere interpretato come causale, o avversati­vo, o concessivo, come si vede dagli esempi in (71) e dalle loro para­frasi esplicitamente causali, avversative, e concessive, in (72):

(71) a. Se è nevicato già in ottobre, avete avuto un inverno freddis­simo.

b. Se Ugo era adirato, Maria era tranquilla.

c. Se il parere del Fondo Monetario Internazionale sull'econo­mia del nostro paese è stato positivo, non dobbiamo dimen­ticare la ripresa dell'inflazione.

(72) a. Poiché è nevicato già in ottobre, avete avuto un inverno freddissimo.

b. Ugo era adirato, ma Maria era tranquilla.

c. Sebbene il parere del Fondo Monetario Internazionale sul­l'economia del nostro paese sia stato positivo, non dobbia­mo dimenticare la ripresa dell'inflazione.

Protasi ed apodosi dei costrutti «bi-affermativi» possono essere «rinforzate» da elementi che sottolineano la verità dei contenuti pro­posizionali espressi, o che ne rimarcano la correlazione:

(73) Se è vero che la situazione nel Golfo Persico è critica, è anche vero che quella dei campi profughi di Gaza non è certo allegra.

(74) Se da un lato le fazioni musulmane in Libano potevano contare sull'appoggio siriano, dall'altro i maroniti avevano in Israele una specie di alleato.

Questi elementi di rinforzo non compaiono invece normalmente nei co­strutti condizionali standard, che esprimono un rapporto di «condizione-conseguenza» fra i contenuti proposizionali di protasi ed apodosi:

(75) a. Se è vero che piove, esco con l'ombrello.

      b. Se da un lato piove, dall'altro esco con l'ombrello.

 

Nei costrutti «bi-affermativi» compaiono normalmente combina­zioni di tempi passati dell'indicativo, come si è visto negli esempi precedenti, ed è anche possibile (contrariamente a quanto accade per i periodi ipotetici standard, esempio (28)) la comparsa del perfetto semplice in protasi ed apodosi:

(76) Se Picasso attraversò tutte le avanguardie storiche, le sue opere furono tra i migliori esempi di classicità del '900.

Invece risulta estremamente difficile interpretare come «bi-affermati­vi» costrutti al futuro: anche il ricorso ad elementi di rinforzo, come in (73) e (74), non è sufficiente a eliminare la venatura modale di incertezza tipica del futuro, e quindi la ipoteticità di fondo della sequenza; nemmeno (77) è da ritenere perciò un costrutto «bi-affermativo»:

(77) Se (è vero che) verrò eletto presidente, come ormai è ceno, (è anche vero che) sarai proprio tu il mio segretario personale.

Esistono poi alcuni costrutti condizionali molto particolari, dalle caratte­ristiche simili, ma non uguali a quelle dei «bi-affermativi»: protasi ed apo­dosi presentano contenuti proposizionali non ipotizzati, ma «veri», ed il rapporto logico deve essere però espresso esplicitamente:

(78) Se Giulio se ne è andato dopo il primo tempo, (è perché) non riusci­va proprio a sopportare quel film.

Un esempio come (78) è semanticamente equivalente ad un costrutto conte­nente una frase causale, come (79) qui sotto, del quale condivide anche la sequenza «effetto dato - causa nuova» (per i concetti di «dato» e «nuovo»; per le frasi causali: sia in (78) sia in (79) l'ele­mento proposizionale «dato» (l'effetto) si trova in posizione iniziale di co­strutto, mentre la causa «nuova» si trova in posizione finale:

(79) Giulio se ne è andato dopo il primo tempo, perché non riusciva pro­prio a sopportare quel film.

E anche possibile avere la causa «nuova» in posizione iniziale di costrut­to, e l'effetto «dato» in posizione finale, tramite l'utilizzo di una frase com­plessa «scissa»:

(80) È perché non riusciva proprio a sopportare quel film che Giulio se ne è andato dopo il primo tempo.

Costrutti del tipo di (78) possono però comparire solo se il rapporto logico fra i contenuti delle due proposizioni è di tipo causale, o finale (Sia); rapporti temporali, (81b-e), o condizionali, (81f), o concessivi, (81g), danno luogo a sequenze agrammaticali:

(81) a. Se ti ho portato quei fiori è per farmi perdonare.

b. Se Antonio ha comprato un libro è quando è arrivata Maria.

 c. Se Antonio ha comprato un libro è mentre arrivava Maria.

 d. Se Antonio ha comprato un libro è prima che arrivasse Maria.

 e. Se Antonio ha comprato un libro è dopo che è arrivata Maria.

 f. Se esco con l'ombrello è se piove.

g. Se siamo arrivati in orario è benché il treno fosse partito in ritar­do.

Alcune frasi di questo tipo risultano accettabili al passato. Si confronti (81d) con: Se Antonio ha mai comprato un libro, è stato prima che arrivasse Maria.

 

Le frasi complesse scisse sono invece possibili con rapporti causali, fina­li, temporali, marginalmente ipotetici, ma non concessivi:

 

(82) a. È per farmi perdonare che ti ho portato quei fiori.

b. È quando è arrivata Maria che Antonio ha comprato un libro,

c. È mentre arrivava Maria che Antonio ha comprato un libro,

d. È prima che arrivasse Maria che Antonio ha comprato un libro,

e. È dopo che è arrivata Maria che Antonio ha comprato un libro,

f. E sepiove che esco con l'ombrello.

g. È benché il treno fosse partito in ritardo che siamo arrivati in orario.


Дата добавления: 2019-07-15; просмотров: 121; Мы поможем в написании вашей работы!

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